CIAO KOBE
In un mondo in cui l’indifferenza con cui le persone si arroccano sorde e cieche ai destini del mondo e del loro prossimo regna sovrana , in cui tutto si crea e si distrugge nello spazio di un tweet la commozione che questa tragedia ha suscitato ai quattro angoli del pianeta è quasi un regalo degli Dei.
La gente muore ogni giorno, spesso in circostanze addirittura più tremende di queste, ma la scomparsa di un grande campione è una storia diversa. Se ne vanno dei simboli, dei modelli di riferimento, se ne va una parte di noi, forse quella migliore. Se ne vanno dei sogni, quelli dei bambini che dai campetti sgangherati di tutto il mondo, con le scarpe nuove o con i buchi, sotto il sole o con la pioggia immaginavano le luci dorate dell’NBA.
A colpire ancora più duro è stata la perdita dell’uomo, se il cestista non si discute; mi piace pensare che la sua “italianità” lo abbia preservato da quell’algido distacco che personaggi dell’Iperuranio come lui a volte trasmettono.
Certo, ogni stagione ha i suoi miti, e se andiamo indietro nel tempo ricordo lo choc per l’annuncio della sieropositivita’ di Magic Johnson, anche perché nella vulgata di allora equivaleva a una condanna a morte.
Zio Magic è ancora qua a raccontarla, Kobe ci guarda da altri lidi.
Entrambi resteranno per sempre nei cuori dei tifosi e non solo, di chiunque ami la bellezza e la magia di questo nostro sport.
P. S Dinamo vince ma ancora non convince, solo dei conigli giganti pescati nell’ultimo quarto ci hanno salvato la pelle. Verranno giorni migliori.